Candy è uno storico marchio italiano che produce lavatrici ed altri elettrodomestici. I non piú giovanissimi se lo ricorderanno sicuramente. L’azienda lombarda ha da poco iniziato a produrre anche i propri condizionatori d’aria per il settore residenziale. A molti però è sfuggita una cosa, Candy non è piú italiana ma è stata da qualche anno acquistata dai cinesi di HAIER.

Quindi si ratta a tutti gli effetti di condizionatori cinesi sotto un brand italiano, che tale non è piú. Con questo non vogliamo dire che si tratta di un brutto prodotto, ma sgombriamo il campo da dubbi, non si tratta di made in Italy. D’altronde fanno tutti così, anche altre case italiane che producono condizionatori, marchiano i loro prodotti che sono realizzati in Cina o Turchia.

Diciamo che nel calderone ci finiscono un po’ tutte le marche che vendono condizionatori economici. La fascia di prezzo infatti dei condizionatori Candy oscilla tra 300 e 400 euro per i modelli economici con SEER di 6.2 e SCOP di 4 in classe A++ .

Mentre quelli piú performanti dal punto di vista energetico, ovvero che consumano meno a parità di potenza erogata, hanno un SEER di 8.5 e costano tra 500 e 600 euro. Parliamo di modelli monosplit da 9000 e 12000 BTU.

Se volete consultare i datasheet con le prestazioni dei condizionatori CANDY questo è l’indirizzo.

Dal punto di vista prestazioni/prezzo i condizionatori d’aria Candy sono abbastanza buoni. Dobbiamo confrontarli con modelli DI MARCHE simili come ad esempio gli HISENSE, FERROLI, ARISTON, GREE, BEKO. Hanno tutti le stesse prestazioni e costano piú o meno lo stesso prezzo, quindi se trovate un’offerta vantaggiosa, che prendiate uno o l’altro, a nostro parere, non fa differenza.

Se iniziamo a confrontarli con prodotti giapponesi come Mitsubishi, Daikin, Fujitsu, tanto per citare i piú grandi, le cose sono diverse. Vi spieghiamo meglio. Se confrontate un modello da 500 euro circa di condizionatore Candy con uno dello stesso prezzo di Daikin noterete che dal punto di vista prestazionale, il Candy è migliore.

Ad esempio un Mitsubishi MSZ-HR25VF ha un SEER di 6.2 ma costa 500 euro mentre un CANDY con lo stesso SEER costa 300/350 euro. Come mai questa differenza? A questo punto mi compro un CANDY da 500 euro che ha un SEER di 8.5, che consuma di meno. Tutto giusto. La differenza però sta nella qualità. I prodotti giapponesi, anche se fabbricati spesso in TURCHIA, hanno una durevolezza maggiore. Non a caso troviamo condizionatori DAIKIN e Mitsubishi che hanno 20 anni e funzionano perfettamente. Dei cinesi non abbiamo un riscontro tale.

La considerazione finale è che i condizionatori cinesi costano di meno, sono degli ottimi prodotti, ma alla lunga, sulla durata del prodotto perdono qualcosina rispetto ai giapponesi.